Il Reddito di libertà è una misura nazionale che le Regioni possono decidere di integrare con propri finanziamenti e ha l’obiettivo di accompagnare le donne che hanno subito violenza in un percorso di autonomia per sé, ma anche per le proprie figlie e i propri figli. Istituito nel 2020, il Reddito di Libertà è diventato operativo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, dopo la circolare applicativa dell’Inps.

L’intervento, cumulabile con altre misure di sostegno, è rivolto alle donne vittime di violenza e prevede l’erogazione di un assegno mensile fino a 400 euro per un periodo massimo di un anno. Destinatarie sono le donne con figli minori o senza figle/i, seguite da un Centro antiviolenza ufficialmente riconosciuto e in condizioni di bisogno economico.

Per questo, la domanda, che le interessate possono fare al proprio Comune di residenza, deve essere corredata oltre che da un’attestazione del Centro antiviolenza relativa al percorso di emancipazione e autonomia intrapreso, anche da una certificazione dei Servizi territoriali che dimostri le condizioni di difficoltà socio-economica.

L’assegno viene erogato dall’Inps, cui la Regione trasferisce i propri fondi, in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità, pari dunque a 4.800 euro. Tra le spese che possono essere coperte anche quelle per l’istruzione e la formazione dei figli.

L’impegno della Regione Emilia-Romagna

A fronte dei 9 milioni di euro stanziati nel biennio 2021-2022, i finanziamenti previsti a livello nazionale nel 2023 ammontano a 1 milione 850 mila euro da dividersi tra le regioni. A fronte di questa forte diminuzione delle risorse nazionali, la Regione Emilia-Romagna ha confermato il proprio impegno a sostegno del Reddito di Libertà, stanziando anche per il 2023 1,3 milioni di euro.

Risorse del bilancio regionale che permettono di integrare in modo significativo quelle nazionali e dare una risposta alle domande ancora non accolte per mancanza di fondi (244 secondo i dati forniti dall’Inps e aggiornati al 12 luglio 2023) sostenendo uno strumento molto importante per accompagnare le donne nel percorso di uscita dalla violenza e nella riconquista di una propria autonomia, in linea con quanto previsto anche dalla scheda 16 del Piano regionale contro la violenza di genere (PDF - 972.1 KB).

Già nel 2022 la Regione aveva stanziato risorse proprie per 1,3 milioni di euro, integrando in questo modo gli 873mila euro che le erano stati assegnati dallo Stato per il periodo 2020-2022. Una scelta che ha permesso di finanziare 265 richieste aggiuntive, portando il numero complessivo degli assegni erogati in Emilia-Romagna a 443.

  • Delibera di Giunta regionale n. 1356/2023 «Assegnazione e concessione di finanziamento ad INPS delle risorse destinate all'incremento della misura nazionale reddito di libertà ai sensi dell'art.2, comma 2 D.P.C.M. 17 dicembre 2020)»
  • Delibera di Giunta regionale n. 650/2022 «Assegnazione e concessione di finanziamento ad INPS, quale ente erogatore del reddito di libertà individuato dall'art. 3 n.6) del D.P.C.M. 17 dicembre 2020, delle risorse destinate alla misura nazionale reddito di libertà ai sensi dell'art.2, comma 2 D.P.C.M. 17 dicembre 2020»