Una grande ambizione e gambe solide per un lungo cammino che semina a partire dai nidi, dalle scuole per l’infanzia, fino alle secondarie di secondo grado. Protagonisti tutti, bambine e bambini, ragazze e ragazzi per porre insieme le basi per la costruzione di una cultura del rispetto, cimentandosi in prima persona in spettacoli teatrali, laboratori grafico pittorici, letture animate, composizioni musicali e, grazie a al corso di scrittura creativa, nella stesura di un libro.

Un ambizioso progetto per combattere la violenza contro le donne e promuovere le pari opportunità, coinvolgendo le scuole, le associazioni e tutti i membri del Tavolo permanente delle politiche di genere del Comune di Comacchio, per sensibilizzare la comunità e costruire una cultura del rispetto, mettendo al centro la diversità e l'inclusione; un percorso condiviso, che valorizza le risorse del territorio e promuove il benessere collettivo.

Il progetto

Con Questione di Genere il Comune di Comacchio vuole contrastare i fenomeni della violenza contro le donne e promuovere le pari opportunità; un percorso ancora lungo e tortuoso, che necessita di un impegno condiviso per essere portato a termine.

Finanziato dal bando regionale “Pari opportunità e contro la violenza di genere 2021/22” e nato per valorizzare risorse e identità del territorio, il progetto ha voluto condividere emozioni e cultura, promuovere il benessere e l'apertura verso l'altro, riconoscendo e valorizzando le diverse realtà socio-culturali che animano il territorio di Comacchio. Quello che ne è scaturito è un grande laboratorio intergenerazionale, interculturale e inclusivo, che utilizza l’arte espressiva per sensibilizzare la comunità e le nuove generazioni sul rispetto della diversità e favorire pari opportunità tra uomo e donna.

Un progetto a più mani, nato dalla collaborazione attiva del Tavolo permanente delle politiche di genere, attivo dal 2014 nel Comune di Comacchio e composto da istituzioni scolastiche, enti del terzo settore, associazioni femminili e di promozione sociale; tutti soggetti che accolgono e ascoltano i bisogni del territorio.

"Il cammino è ancora molto lungo, si deve partire dalle radici per seminare la cultura del rispetto. Oggi i veri protagonisti sono i ragazzi e le ragazze che sono diventati attori di questo progetto" Giorgia Mezzogori, Responsabile Servizio Politiche Educative e Pari opportunità del Comune di Comacchio

L'arte come strumento di cambiamento

Laboratori grafico pittorici, spettacoli teatrali, letture animate, stesura di composizioni musicali, manifestazioni rivolte alla comunità; sono solo alcune delle iniziative promosse e organizzate dal Comune e dalle associazioni coinvolte nel progetto.

Particolare importanza è stata data all’arte teatrale, intesa non solo come recitazione e performance ma anche come fonte per generare ulteriori riflessioni e “azioni satellite”; è il caso dello spettacolo “Libere se…prove generali”, promosso dall’Associazione TemperaMenti e portato nelle scuole. Dalla storia di un gruppo di attrici e delle prove generali del loro spettacolo, dove vengono inscenate le loro storie personali di violenza fisica, economica, psicologica sono scaturiti incontri nelle scuole e laboratori dedicati alla realizzazione delle scenografie, che hanno permesso a tante donne di esprimersi a livello artistico e tessere relazioni, uscendo da un certo isolamento sociale.

Partire dalle radici per seminare una cultura del rispetto

Risultati raggiunti: 5 istituti scolastici coinvolti, 1 flash mob realizzato da alunni e alunne della scuola secondaria di primo grado, 12 partner territoriali, 1 "senza censura" libro realizzato grazie al corso di scrittura creativa

Se è vero che il progetto ha interessato tutta la comunità di Comacchio, è anche vero che la maggior parte delle azioni ha interessato principalmente le scuole del territorio. Ne è un esempio la serie di incontri promossa da UDI Spazio Donna, che in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha organizzato una serie di incontri sulla conoscenza dell’Iran e della condizione della donna nel paese, con la partecipazione di due ragazze iraniane.

Bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono stati i veri protagonisti e attori del progetto; lavorare fin dalla prima infanzia con azioni rivolte a nidi e servizi educativi per l’infanzia, per poi arrivare fino alle scuole secondarie di II grado è stato fondamentale per porre le basi di una cultura del rispetto.