Ci sono diverse ragioni per le quali la narrazione è un’arte duratura. Le storie intrattengono, tramandano la storia, condividono valori, celebrano fatti accaduti. Avvicinano persone diverse culturalmente, creano empatia, connettono.

L’Associazione Culturale Hamelin porta avanti da anni la sensibilizzazione alle tematiche di genere tra ragazze e ragazzi; grazie al progetto Una biblioteca tutta per sé dal 2018 trasforma le biblioteche di Bologna in spazi di sensibilizzazione per adolescenti sui temi di genere, identità e relazioni, coinvolgendo ogni settimana ragazze e ragazzi delle Scuole Secondarie di Secondo Grado in incontri di lettura e discussione, guidati anche da attività peer to peer; non mancano percorsi formativi per adulti, rivolti a insegnanti, educatori ed educatrici. Un'opportunità per esplorare e comprendere la complessità delle differenze attraverso il potere delle storie.

Il progetto

La condivisione di storie ha il potere di far acquisire consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e degli altri; ma anche il potere di sensibilizzare sui temi della violenza di genere, dell’omo/lesbo/bi/transfobia e delle differenze, non solo di genere. Storie intese in senso lato: dai libri ai fumetti, passando per film e musica.

È da questo potere che parte il progetto Una biblioteca tutta per sé, organizzato dall’Associazione Culturale Hamelin e finanziato dal bando regionale “Pari opportunità e contro la violenza di genere 2021/22”; un percorso di sensibilizzazione alle questioni di genere per ragazze e ragazzi delle Scuole Secondarie di Secondo Grado.

Il progetto, attivo già dal 2018 e tutt’ora in corso, vede il coinvolgimento delle Biblioteche del Comune di Bologna che un pomeriggio a settimana rimangono aperte esclusivamente per gli adolescenti; durante questi momenti vengono promossi incontri di lettura e discussioni sui temi cardine della progettualità, come identità di genere, sessualità e relazioni.

"I risultati ottenuti hanno permesso al progetto di aprirsi a nuovi territori e fasce d'età in ottica di aggiornamento e trasformazione...sono state coinvolte realtà territoriali nuove, dando vita a una rete che ha arricchito l'esperienza di chi vi ha preso parte" Elisabetta Mongardi, rappresentante dell'associazione Hamelin APS

Corpi, identità, peer education

Nella prima edizione 50 adolescenti hanno fatto loro lo spazio della Biblioteca italiana delle donne di Bologna per discutere di corpi e identità, relazioni, stereotipi e violenza di genere. Il coinvolgimento di ragazze e ragazzi è stato talmente elevato che molti di essi hanno chiesto di partecipare nuovamente e in maniera più attiva; ecco che nel 2019 sono state implementati dei percorsi di attività peer to peer, in cui sono stati gli e le adolescenti stessi a guidare i nuovi gruppi, condividendo le competenze acquisite nella prima edizione.

Un progetto in continua evoluzione, che grazie al finanziamento regionale è riuscito nella quarta edizione a estendersi all’Appennino, coinvolgendo la Biblioteca Comunale di Vergato con un percorso parallelo dedicato alle scuole medie. Non solo: anche l’offerta formativa si è ampliata, estendendosi agli adulti con l’introduzione di un corso di aggiornamento per insegnanti delle Scuole Secondarie e un ciclo di laboratori sul tema dell’autorappresentazione, rivolto agli educatori ed educatrici con e senza disabilità di “Progetto Calamaio”, progetto educativo del Centro Documentazione Handicap - Cooperativa Accaparlante.

Parole chiave: lettura, per sensibilizzare alle differenze di genere, di educazione alle emozioni e conoscenza di sé. Biblioteca, luogo accessibile a tutte e tutti, strumento di creazione di un legame personale con la cultura.

È ora in corso la quinta edizione del progetto, che con la collaborazione della Biblioteca Amilcar Cabral permette di intersecare i temi del progetto a un discorso sulla decolonialità; tra le novità principali, la realizzazione di un dizionario delle identità e delle relazioni interamente creato dalle e dagli adolescenti partecipanti.

Arte per ispirare

Non mancano incontri con artiste e artisti, scrittori e scrittrici; momenti che stimolano ulteriormente il dibattito e la curiosità dei partecipanti, portando il desiderio di trattare questi temi anche al di fuori dei luoghi designati.

Come quando, in occasione di un viaggio a Roma per vedere uno spettacolo di Silvia Calderoni, ospite della prima edizione, basato sull’adattamento del romanzo Middlesex di Jeffrey Eugenides, una ragazza ha chiesto alla madre di accompagnarla come modo per aprire un dialogo sul tema dell’identità di genere. L’ennesima prova del potere della cultura per sensibilizzare, educare e conoscersi.