Una comunicazione attenta al genere può dare un prezioso contributo per sviluppare il rispetto delle identità di donne e uomini e per l’abbattimento degli stereotipi di genere.

La comunicazione pubblica può svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di cambiamenti culturali, nel diffondere una cultura capace di valorizzare le differenze, contrastare discriminazioni e pregiudizi legati agli stereotipi di genere e promuovere messaggi che favoriscano cambiamenti in comportamenti, mentalità e stili di vita.

In questo senso, una comunicazione orientata al genere può svolgere una duplice funzione: da un lato, valorizzare l’identità di genere e dell’immagine femminile, promuovere e valorizzare il ruolo sociale ed economico della donna, garantire visibilità alla complessità di ruoli maschili e femminili nella società di oggi, e dall’altro, migliorare la qualità e l’efficacia della comunicazione e contribuire a migliorare l’accessibilità ai servizi (ad esempio, quelli per la conciliazione, il lavoro, la salute, la mobilità).

Ciò è sottolineato anche nella Legge regionale 6 del 2014, la legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, in particolare agli articoli 9 e 34: è su questo fronte che si colloca l’azione integrata che la Regione ha messo in campo in merito a una comunicazione pubblica attenta al genere e al modo in cui vengono comunicate le pari opportunità.

Percorso di sensibilizzazione sulla rappresentazione della donna nei media

Anticipando quanto previsto a livello nazionale dalla Legge 119 del 2013 sul contrasto alla violenza di genere, la Regione ha sviluppato insieme al Corecom Emilia-Romagna, un percorso di sensibilizzazione con giornalisti e operatori/operatrici della comunicazione sul tema della rappresentazione della donna nei media.

Un percorso che ha portato, il 23 marzo 2014 alla firma del Protocollo d’intesa “Donne e media” (sostenuto anche dalla Rai) con il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna, l’Ordine dei giornalisti, il Master in Giornalismo, la Scuola superiore di giornalismo, Fnsi, Aser, Aeranti-Corallo, Associazione Tv locali-Frt, Giulia Emilia-Romagna, con l’obiettivo di promuovere modelli di informazione/comunicazione responsabile, sviluppando il rispetto delle identità di donne e uomini in modo coerente con l’evoluzione dei ruoli di genere nella società, contrastando gli stereotipi.
Tutti i firmatari si impegnano a promuovere una comunicazione attenta al genere e a sensibilizzare il territorio regionale sul tema degli stereotipi di genere e sulla necessità di non trasmettere messaggi discriminatori, offensivi e degradanti
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Strumento di attuazione del Protocollo e dei suoi obiettivi è il Comitato paritetico, guidato dalla presidente del Corecom e composto da rappresentanti dei firmatari, il cui compito è promuovere le attività previste nell’intesa e di monitorarne i risultati.

Le linee guida regionali

La Regione ha fatto la propria parte attraverso la realizzazione di Uno sguardo nuovo nella comunicazione pubblica”, le Linee guida in ottica di genere della Regione Emilia-Romagna.
Frutto di un laboratorio formativo che ha coinvolto i comunicatori interni della Regione e dell’Agenzia di informazione e comunicazione e contengono riflessioni sull’uso di parole e immagini, indicandone usi errati e discriminanti, le Linee guida hanno l’obiettivo di sensibilizzare e responsabilizzare gli operatori dell’informazione e della comunicazione della Regione sulla necessità dell’uso di lessico, linguaggio parlato, scritto e visivo adeguati agli obiettivi etici della comunicazione, in grado di contrastare stereotipi di genere, smantellare pregiudizi e discriminazioni anche indiretti, valorizzare le differenze e la presenza femminile.