Le scuole partecipanti hanno presentato una ricca documentazione che ha dimostrato la grande professionalità e disponibilità degli insegnanti a sviluppare progetti d’impegno civile e sociale, oltre alla loro sensibilità personale rispetto ai temi dei diritti e della non discriminazione di genere. Ma il dato forse più incoraggiante è costituito dall’impegno profuso dagli allievi e dall’interesse che hanno dimostrato rispetto ai temi affrontati nei singoli progetti realizzati: il dato costante, infatti, evidenziato dalla documentazione che le scuole ci hanno inviato e dalla programmazione delle attività che hanno coinvolto in ogni plesso più discipline ed insegnati, è costituito dal coinvolgimento che le iniziative hanno suscitato negli allievi e nelle intere strutture scolastiche.

Non solo. Frequentemente la realizzazione dei progetti ha comportato che gli allievi dovessero ‘uscire’ dalla scuola per andare a visitare strutture museali, ma soprattutto per andare ad intervistare e conoscere personaggi rappresentativi del territorio, con cui hanno potuto confrontarsi sulle problematiche attinenti alle pari opportunità di genere.

Grazie al materiale documentale prodotto dalle scuole partecipanti, ci limiteremo ad illustrare alcuni risultati ai nostri occhi particolarmente suggestivi, senza alcuna pretesa di completezza: il nostro obiettivo è innanzitutto quello di dare la dovuta visibilità allo sforzo compiuto dalle scuole ed ai risultati a cui sono pervenuti gli allievi che hanno lavorato sui temi dei diritti e sulla non discriminazione di genere. Ecco quindi qui di seguito una breve rassegna del materiale prodotto dalle scuole partecipanti.

L’ Istituto Comprensivo Dozza Imolese-Castel Guelfo ha realizzato una ricerca intitolata “Le donne di Casa Campeggi”, a cui hanno lavorato oltre a tre insegnati di lettere ed a una docente di Storia dell’Arte, ben 70 alunni delle classi I A, I B, I C, II A, II B, III A, III B. La ricerca realizzata presenta un forte radicamento locale in quanto prevede uno studio su Ippolita Campeggi (nobildonna del ‘600) e sulle sue figlie come esempio di costrizione sociale a cui erano vincolate le donne nobili e umili nel passato. Vengono attivate diverse competenze trasversali e disciplinari che coinvolgono l’intera struttura scolastica. La fase di realizzazione è stata infatti articolata in cinque diversi gruppi di lavoro ((gruppo intervista, gruppo arte, gruppo critica-arte, gruppo storico, gruppo storico-sociale)che hanno organicamente contribuito al risultato finale del progetto: una approfondita ricerca iconografica che, partendo da un’analisi storico-artistica della tela della famiglia Campeggi di metà del ‘600 in cui sono presenti ben otto rappresentanti femminili della famiglia, si è sviluppata attraverso confronti con altri quadri ‘familiari’ della tradizione di altre regioni italiane, ricerche di testi letterari e interviste alla dott.sa Patrizia Grandi, presidente della fondazione “Dozza città d’arte”.

Quale esito del progetto, l’ Istituto Comprensivo di Castiglione-Camugnano ha realizzato un Power Point dal titolo “La figura femminile fra tradizione e cambiamento”, che documenta una interessante ricerca locale che ha inteso raccogliere notizie su personaggi femminili di rilevo della comunità locale di ieri e di oggi, confrontandone le condizioni. Il Power Point affronta il tema di come la donna, partendo dal movimento femminista fino ad oggi, sia riuscita ad affermare i propri diritti. Accanto alla “grande storia”, nel percorso di scoperta sviluppato da insegnati ed allievi, si racconta la “storia piccola” di Castiglione dei Pepoli, calata sulla realtà territoriale del nostro Paese.

Il progetto è stato realizzato attraverso interviste, visite in biblioteca per la ricerca del materiale documentale ed in particolare di quello fotografico, ricerca di musica del territorio legata al significato dell’evolizione femminile. Alla fine di questo percorso è stato realizzato il Power Point attraverso dei laboratori che hanno visto un forte impegno di tutti i partecipanti al progetto.

L’interesse risvegliato da questa ricerca ha anche determinato, per due alunni il proseguimento attraverso percorsi individuali d’esame.

A Santa Sofia l’ Istituto Comprensivo Statale ha sviluppato il progetto didattico “Del dono di una donna. Quando le donne costruiscono il futuro”, che ha permesso di approfondire lo studio e la conoscenza delle tradizioni culturali, sociali, economiche e politiche del territorio, con riferimento alla significativa figura frmminile di Porzia Fucci vedova Nefetti, personaggio di particolare rilievo per l’identità e la storia della comunità locale. È stato quindi realizzato un documentario sulla vita e sul lascito di Porzia Fucci Nefetti alla comunità di Santa Sofia, con particolare riferimento all’Ospedale a lei intitolato. Il documentario, frutto di un inteso lavoro laboratoriale sviluppato tra marzo, aprile e maggio, si suddivide in tre sezioni:

  • il primo relativo al quadro storico-ambientale della comunità di Santa Sofia tra otto e novecento, con particolare riferimento alla condizione delle donne,
  • il secondo che ricostruisce la nascita dell’Ospedale voluto da Porzia Fucci Nefetti,
  • il terzo che illustra come si è sviluppato l’Ospedale e quanto vive ancor oggi delle sue origini.

Il progetto realizzato ha inteso affrontare gli argomenti di studio legati alla cultura delle pari opportunità di genere attraverso una metodologia didattica ‘esperenziale’, in cui è stato privilegiato un apprendimento basato su attività pratiche e concrete.

Le Coronarie hanno costituito il centro del progetto didattico proposto e realizzato dall’ Istituto Comprensivo Civitella Di Romagna. Erano e sono chiamate coronarie le donne che realizzavano (e realizzano tuttora) le corone del rosario, attività caratteristica di Cusercoli, presente fin dagli anni ’20 e introdotta dalla famiglia Beccucci di Bologna. Il progetto didattico si è tradotto in una ricerca che ha permesso agli allievi coinvolti di scoprire questo aspetto tipico e peculiare del paese. Prodotto del progetto è un documentario che, realizzato in capitoli, rappresenta il risultato di un’attività didattica di tipo ‘esperienziale, basato cioè su attività pratiche e concrete. Tra le altre attività svolte, gli alunni hanno intervistato, in orario extrascolastico, le autrici del libro “Voci di donne, storie di paese” , per comprendere la condizione delle donne tra ‘800 e ‘900 nel territorio cusercolese. Hanno ospitato a scuola numerose coronaie che gli hanno fatto vedere come si fanno le corone e quali sono gli strumenti di lavoro. Sempre in orario extrascolastico hanno visitato la fabbrica delle corone a Cusercoli.

A Gaggio Montano, nell’Istituto Comprensivo statale “Salvo D’Acquisto” gli allievi delle classi terze A e B hanno realizzato una ricerca a cui hanno dato titolo “Uomini e donne fra presente e passato”.

Il Progetto intendeva condurre gli allievi a comprendere gli aspetti essenziali della vita civile, sociale, politica del passato e del presente, approfondendo il ruolo delle donne e degli uomini nel passato e confrontarlo con la situazione attuale, sia a livello internazionale, sia in ambito locale.

Per favorire l’apprendimento di conoscenze e competenze disciplinari e trasversali, è stata adottata la metodologia della ricerca-azione attraverso attività di gruppo, di laboratorio, rilevazioni sul campo e approccio all’ ascolto. Si è cos’ cercato di stimolare la curiosità e l'interesse degli alunni al fine di mantenere viva l'attenzione. Gli allievi sono stati coinvolti in interviste e ricerche che hanno anche riguardato personaggi femminili che si sono distinti sia a livello nazionale, che internazionale. In particolare, sul piano locale, questa ricerca - sviluppata anche interviste a protagonisti della vita locale - ha permesso di far approfondire agli allievi partecipanti la biografia di personaggi femminili locali e le loro storie, collegandoli agli aspetti essenziali della vita nella zona di Gaggio Montano durante la seconda guerra mondiale e nel dopoguerra e confrontarli con la situazioni attuale.

Attraverso il progetto presentato dall’Istituto Comprensivo “Valle del Conca” di Morciano di Romagna, i docenti e gli allievi della III A e della III D hanno inteso delineare, con il supporto di testimonianze e documenti storici, il carisma di due donne molto diverse tra loro, che hanno contribuito, attraverso una personalità forte, poliedrica ed originale a rendere famosa questa piccola parte della Romagna: Pina Renzi, attrice di teatro e cinema, , attiva dai primi anni ‘30 a tutti gli anni ‘50 e la Beata Elisabetta Renzi, fondatrice dell’ordine delle Maestre Pie, vissuta tra la fine del ‘700 e la metà del ‘800.

La realizzazione del progetto, tradottasi in due Power Point, ha quindi permesso di far riflettere gli allievi sulle diverse personalità di questi due personaggi femminili, andando contemporaneamente alla ricerca delle radici della cultura locale, attraverso interviste e ricerche di bibilioteca.

In Val Tidone, l’Istituto comprensivo di Pianello ha prodotto un DVD intitolato “Tutto è cominciato… con Adamo ed Eva”, che documenta un originale progetto sviluppato principalmente attraverso interviste realizzate dagli allievi alle anziane ed agli anziani, ospiti della Pia Casa Castagnetti Il progetto è nato dall’idea che soprattutto per i giovani, venire a contatto con un anziano significa fare un percorso che permette di recuperare attraverso la memoria esperienze e attività al giorno d’oggi scomparse o in via di estinzione. Ogni incontro è stato preceduto da attività, svolte separatamente, funzionali alla facilitazione della comunicazione tra generazioni così diverse; gli alunni, in particolare, hanno svolto ricerche e confronti sui singoli temi che sarebbero stati affrontati negli incontri successivi. Questa esperienza, che ci viene documentata attraverso il DVD rientra in una collaborazione già avviata con la Pia Casa: ogni anno, infatti, gli allievi e gli anziani magari cambiano, ma lo scambio generazionale, finalità del progetto, continua e soprattutto trovano continuità la ricchezza delle esperienze di vita degli anziani, le loro storie, la loro memoria.

“Differentemente uguale” è il titolo dello spettacolo teatrale progettato e realizzato dagli allievi dell’Istituto Comprensivo di Corniglio e dai loro insegnanti. Preliminarmente è stato costruito un percorso di analisi storica: attraverso infatti la ricostruzione delle storie individuali (personali, dei genitori e dei nonni) e la lettura di documentazione storica e di passi della letteratura gli allievi sono stati impegnati a delineare la condizione femminile nella storia passata ed a confrontarla con quella di oggi. In questo alvor si sono affiancati i docenti di diverse materie: Italiano, Storia, Cittadinanza e Costituzione, Geografia, Musica e Scienze. Alla fine di questo lavoro è stato prodotto un copione per uno spettacolo teatrale della durata di mezz’ora. L’attività laboratoriale che ha costituito la metodologia didattica utilizzata, ha riscosso risultati estremamente positivi: l’idea di far lavorare insieme nel laboratorio teatrale la prima, la seconda e la terza classe ha permesso di valorizzare sia i ‘grandi’ che i ‘piccoli’: i primi, infatti, si trovano nella condizione di dover mostrare le loro ablità e si rispecchiano , ripercorrendo il loro percorso di crescita, nei più piccoli, mentre i piccoli sono spronati all’emulazione ed in questo modo superano paure ed ansie.

La scuola secondaria statale di I° grado “Via Pascoli” di Cesena prende il nome dal celebre poeta che viene considerato l’emblema della Romagna. L’occasione di partecipare al bando regionale ha dato l’occasione alla scuola di celebrare il centenario della morte del Poeta con un progetto formativo che ne onorasse la memoria. Il percorso didattico realizzato ha quindi sviluppato l’analisi della diversità di condizione e di ruolo di donne e uomini così come emerge dai Primi Poemetti di Pascoli, comparata con la realtà di oggi come viene rappresentata dalle poesie degli autori romagnoli contemporanei. In questo ambito il progetto realizzato ha anche previsto, in occasione dell’8 marzo, una rappresentazione pubblica consistente nella lettura e reinterpretazione delle poesie analizzate dagli alunni della scuola.

L’Istituto comprensivo dei Comuni di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino ha realizzato un’attività con forte caratterizzazione territoriale. Le ragioni di tale scelta possono essere ricondotte prioritariamente a due ordini di considerazioni. La prima è che la realtà del territorio ha tuttora una forte connotazione rurale per cui la percezione del ruolo delle donne risulta ancora legata a concezioni largamente diverse rispetto a quelle che caratterizzano i grandi centri urbani. La seconda è che il territorio è caratterizzato da un forte processo migratorio che rischia di mettere in crisi valori, concezioni ed equilibri consolidati.

Gli allievi delle classi coinvolte nel progetto hanno iniziato il loro lavoro dalla ricerca di notizie bibliografiche relative a donne borgonovesi che si sono distinte (Delfina Losi, Rosa Perletti, Luisella Traversi Guerra e Graziella Bertante). I ragazzi hanno poi elaborato un questionario che è stato somministrato alle mamme delle otto classi coinvolte. Parallelamente sono state effettuate interviste ad alcune donne borgonovesi di oggi. Sono stati visionati gli appunti presi dai ragazzi durante le interviste e si è proceduto alla stesura dei relativi testi che sono stati scritti a computer, corredati da alcune foto. Sono anche stati realizzati dai ragazzi opere grafico-pittoriche con varie tecniche.

La scuola secondaria di primo grado “G.Cavani” di Serramazzoni ha invece realizzato un progetto didattico per la promozione delle pari opportunità di genere intitolato “Il coraggio delle donne”, in cui sono stati sviluppati dell’impegno delle donne ad affermare ideali e principi nei territori appenninici della prima metà del Nocevento.

Il percorso è partito dalle lotte delle donne lavoratrici che si impegnarono per avere più diritti e pari condizioni di lavoro nelle fabbriche, nei campi e nei lavori stagionali ( le mondine che partono dalla montagna per il Piemonte), per approfondire l’impegno delle donne durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare di coloro che si sono battute in prima persona, come le staffette partigiane che hanno rischiato la vita per garantire un futuro di libertà alle generazioni a venire.

Le donne di oggi lavorano, partecipano alla vita politica, economica, decidono , dimostrando intelligenza e competenza perché nel passato spazi e diritti sono stati conquistati con fatica e coraggio. Questa ricerca è stata svolta attraverso l’analisi di fonti dirette quali lettere,autobiografie, documenti e atti ufficiali, filmati d’epoca; attraverso interviste, resoconti, film storici, romanzi, biografie e saggi storici, conferenze/dibattiti con esperti e laboratori di rielaborazione individuale e di gruppo dei dati raccolti.

Attraverso ricerche documentarie, interviste a personaggi contemporanei, rielaborazione di biografie di personaggi storici, visione di film, documentari, audio-visivi. lezioni interattive, presentazioni audiovisive., l’ Istituto Comprensivo Val Ceno di Bardi ha realizzato un progetto formativo rivolto a tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado, declinato in modo diverso in base ai piani di lavoro dei docenti e ai diversi destinatari. Essendo 4 i plessi per la scuola secondaria dell’IC Val Ceno, si sono create situazioni di condivisione di un lavoro comune, per rendere il lavoro maggiormente coeso, nonostante la frammentarietà dell’istituto sul territorio e le caratteristiche peculiari di ogni comune (dalle classi numerose alle pluriclassi).

Sono quindi stati condivisi obiettivi comuni inseriti in un contesto storico-geografico e di educazione alla cittadinanza, e obiettivi di apprendimento specifici per classi e percorso. I vari percorsi sono stati ideati da un gruppo di lavoro dei docenti direttamente coinvolti nel progetto.

Al termine delle fasi svolte all’interno delle diverse classi è stato realizzato, con l’aiuto degli allievi, un ipertesto su supporto digitale in cui sono state raccolte le diverse esperienze, riflessioni e proposte dei ragazzi per poterle condividere poi in ogni plesso.

La Scuola secondaria di 1° grado “A. Ferrari” di Maranello ha proposto ai propri allievi un progetto didattico nel quale il tema della diversità di genere è stato sviluppato all’interno di un discorso più ampio sulla diversità in generale ed ha riguardato l’ambito dell’identità individuale nel confronto con l’altro. Il progetto didattico è stato chiamato “Rosaconfetto e le altre storie. Ovvero…diversità di genere e pari opportunità” in quanto il libro ha costituito la cornice entro cui sono state elaborate le trame delle esperienze proposte dagli allievi. La narrazione, animata da un’esperta, ha fornito l’input per affrontare la tematica trattata, veicolando saperi e supportando attività utili a prevenire la formazione e il consolidamento di stereotipi e pregiudizi di genere. Il lavoro svolto, che ha coinvolto anche i genitori degli allievi, si è innestato sulle esperienze vissute nei primo due anni di frequenza della scuola d’infanzia, relative allo studio di sé e delle proprie caratteristiche e delle proprie preferenze, nonché alla scoperta delle diversità e delle potenzialità individuali. Per pervenire al coinvolgimento pieno ed alla partecipazione attiva degli allievi, si sono utilizzate diverse strategie didattiche, tra cui il gioco, la narrazione di storie, fiabe e racconti per immedesimarsi nei protagonisti, i confronti verbali, l’apprendimento socializzato, le attività psicomotorie.