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Introduzione

Insegnò a Fornace Zarattini (l'antico Valtorto) dal 1931 al 1960.

Gli antichi scolari conservano un graditissimo ricordo, il ricordo di "una dolce e cara immagine materna". Essa visse solamente per la scuola, non conosceva altra soddisfazione oltre alla certezza di essere riuscita a far capire ciò che insegnava e sapeva insegnare veramente.

Non si accontentava della esatta soluzione del problema, voleva conoscere il ragionamento seguito, non si accontentava di un bel tema ma voleva conoscere da quale particolare circostanza fosse scaturito il pensiero. Non era solo la maestra ma anche e soprattutto l'Educatrice per bambini che
ne avevano sicuramente tanto bisogno dal momento che i genitori li abbandonavano al mattino, prima dell'alba, per rivederli all'imbrunire.

Si ricorda l'interessamento presso i genitori degli alunni più meritevoli per persuaderli a far continuare gli studi ai propri figli.

Ella aveva intuito, dieci anni prima, l'utilità dell'istruzione per la vita. Questo fu il suo costante concetto: l'istruzione serve per tutti, anche per il contadino, anche per l'operaio, anche per colui che è destinato ai lavori più umili. E tutto ciò non era di poco conto in un'epoca in cui, la stragrande maggioranza della popolazione viveva alla giornata, assillata dal bisogno, senza nessuna sicurezza per il domani. La scuola di Fornace Zarattini diventò un centro in cui confluivano i ragazzi intenzionati a sostenere l'esame di ammissione alla scuola media; tutto ciò avveniva perché c'era nei genitori la certezza che i loro ragazzi erano preparati alla perfezione.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:31