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Introduzione

Originaria di una famiglia contadina socialista, dopo l'8 settembre 1943 Gabriella, assieme al marito Bruno Reverberi, mastro casaro comunista, trasformò la propria casa in una base della Quarta Zona della Resistenza. Nonostante fosse madre di due bambine piccole e fosse in attesa di un terzo figlio, partecipò ad azioni di sabotaggio e si impegnò anche nell’organizzazione dei primi Gruppi di Difesa della Donna (GGD).

Fu proprio grazie all’opera di convincimento dei Gruppi di Difesa della Donna che, nel luglio 1944, centinaia di donne scesero in piazza a Castelfranco Emilia per protestare contro la scarsità di alimenti e per manifestare contro la guerra.

Il 13 dicembre 1944, a seguito di un rastrellamento dei tedeschi, Gabriella Degli Esposti fu catturata da un gruppo di SS comandato dall’ufficiale Schiffmann; benché incinta, viene prima picchiata e poi minacciata di morte affinché riveli dove si trova il marito e infine viene portata via. Il giorno successivo un gruppo di SS, in paese e nelle campagne circostanti Castelfranco Emilia, arrestarono circa settanta persone: i fermati identificati come antifascisti furono trasferiti nei locali dell'Ammasso canapa, lungo via Loda, e sottoposti a interrogatori e torture.

Il 17 dicembre, Gabriella Degli Esposti e nove suoi compagni di prigionia sono trasportati sul greto del Panaro a San Cesario e fucilati.

Prima di essere uccisa, Gabriella fu barbaramente seviziata: il suo cadavere viene ritrovato senza occhi, con il ventre squarciato e i seni tagliati. La barbara uccisione di Gabriella induce molte donne della zona ad unirsi ai partigiani: è così che si costituisce il distaccamento femminile Gabriella Degli Esposti, forse l’unica formazione partigiana formata esclusivamente da donne.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:35

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