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Introduzione

Per quanto sia un nome molto usato anche nelle sue varianti Violetta, Iole, della santa che porta il nome di Viola si sa ben poco. E’ citata da un antico studioso di agiografia Filippo Ferrari, il quale nel suo volume “Catalogus Sanctorum Italiae” edito a Milano nel 1613, dice di aver letto nelle ‘tavole’ della Chiesa veronese, questo nome di vergine e martire di quella città. Mancano completamente altri dati, per cui è possibile dubitare anche della sua reale esistenza.

È risaputo che nel corso dei secoli, il culto verso i santi martiri ebbe varie impennate, con trasferimenti delle reliquie dalle catacombe alle chiese e luoghi religiosi di tutta Europa; lì dove giunsero s’instaurò ben presto un culto locale più o meno intenso, con proclamazione del loro celeste patronato sulle località e spesso nello scrivere la ‘Vita’, mancando di notizie attendibili, si giungeva anche a riconoscere il martire o la martire come originari della zona.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:37

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