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Introduzione

Chiamata da Francesco Algarotti la «bolognese filosofessa», è famosa per essere stata la prima donna ad ottenere un insegnamento di filosofia naturale, ovvero di fisica sperimentale, presso l'Università di Bologna. Nata a Bologna nel 1711 da Giuseppe, dottore in legge originario di Scandiano, Laura ha come primo maestro, che le insegna grammatica, latino, francese e aritmetica, un cugino, il padre Lorenzo Stegani.

Studia poi filosofia naturale col medico Gaetano Tacconi, lettore di medicina nell'Università e membro dell'Accademia delle Scienze. Fin dal 1731, ha fra i propri sostenitori l'arcivescovo di Bologna, il cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV: da allora egli ne segue i progressi negli studi, diventandone il più autorevole e forte sostenitore.

Il 20 marzo 1732 viene nominata socia onoraria dell'Accademia delle Scienze; il 17 aprile dello stesso anno discute pubblicamente, com'era costume, la sua tesi e il 12 maggio successivo le viene conferita la laurea in filosofia naturale. Il 29 ottobre ottiene ex officio dal Senato, grazie anche alle pressioni del cardinale Lambertini, un insegnamento di filosofia con uno stipendio di 500 lire. Il Senato, nella delibera di assegnazione di tale disciplina, sottolinea come non si trattasse di un vero e proprio mandato d'insegnamento, bensì di un riconoscimento degli sforzi della giovane dottoressa, alla quale, in ragione del suo sesso, viene concesso di tenere lezione in Archiginnasio, antica sede dell'Università, solo se legittimata dai superiori. In dicembre tiene la sua prima lezione.

Il ruolo pubblico di Laura Bassi diviene così quello della donna prodigio, provvista di un ingegno straordinario nel suo essere donna, una meraviglia da ostentare. Dal matrimonio, celebrato nel 1738, con il medico ed esperto di fisica Giuseppe Veratti, suo collega all'Università e in Accademia, nascono otto figli, di cui cinque sopravvissuti.

Nel 1745 viene nominata accademica benedettina: è la stessa Bassi a persuadere il pontefice a creare un posto in soprannumero a lei destinato, rispetto all'organico. Con questa carica, benché nuovamente non le si assicuri la parità di diritti goduti dagli altri accademici, conquista il più alto riconoscimento per la sua attività scientifica. Nel 1766 ottiene l'incarico di insegnare fisica sperimentale presso il Collegio Montalto. Nel 1776 le viene conferito il posto di professore di fisica sperimentale all'Istituto delle Scienze, avendo come assistente il marito Giuseppe, che la sostituirà alla morte, nel 1778.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:37

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