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Introduzione

Figlia di Giuseppe Bassoli, nobile modenese, già tenente nel corpo degli artiglieri della squadra a piedi, ebbe, come tutte le fanciulle nate da famiglie di mediocre fortuna, un'istruzione molto semplice e al tutto rudimentale.

Di soli 16 anni, fu maritata a Francesco Manini, di Parma, uomo ricco, ma di età molto matura. Pochi anni dopo rimase vedova con una bambina e nella casa paterna. Nel flore dell'età, s'innamorò perdutamente di Silvestro C. di famiglia ragguardevole per censo e per cariche occupate, ma, per difficoltà derivate da alcuni trascorsi giovanili dell'amato, non potò veder completamente realizzato il suo sogno d'amore.

Quando furono superati tutti gli ostacoli opposti dall'autorità ecclesiastica, venne la .rivoluzione modenese del 1831, nella quale l'amante si trovò gravemente compromesso, mentre essa dava alla luce il figlio Enrico. Dopo il ritorno del duca a Modena, segui il padre del suo figliuolo nella travagliata vita, che ormai gli era destinata a Bologna, ad Ancona, a Venezia. Qui gli fece compagnia in carcere e potè legittimare la sua unione con lui il 23 marzo 1832 per mezzo del parroco di S. Zaccaria. Compiuto l'atto solenne che la rigenerava in faccia agli uomini, sentendosi sempre più venir meno la vita, dettò il suo testamento. Poi, assistita dal marito e dagli amici, passò serenamente all'altra vita. Subito dopo venne la notizia della tanto sospirata liberazione dei prigionieri, che passarono in Francia, e giunti a Marsiglia, primo loro pensiero fu quello di ricordarne la memoria, tributandole solenni onoranze. Giuseppe Mazzini ne dettò l'elogio, Giuseppe Campi e Carlo Popoli le composero le epigrafi.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:35

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