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Introduzione

Nome d'arte di Clotilde Annamaria Galli è stata un'attrice italiana di teatro e cinema attiva fra gli anni 1910 e gli anni 1940. Conosce subito la bella vita del teatro seguendo la madre, una modesta caratterista che recita in compagnie minori dove anche alla bambina vengono affidati piccoli ruoli. Ma nel 1890 la scrittura di Edoardo Ferravilla, il grande attore dialettale milanese, cambia le sorti della giovanissima attrice: sostenuta e incoraggiata, passa infatti dalle iniziali comparsate a ruoli sempre più importanti, che già ne rivelano l'istintiva e trascinante vena comica.

Dopo aver formato una compagnia, nel 1907, con Giuseppe Sichel e Amerigo Guasti, passa di successo in successo accanto ad altri celebri attori, specializzandosi nel repertorio leggero e venato di sentimento che le è congeniale. Erede della tradizione dell'arte, anima le commedie sentimentali e brillanti di Arnaldo Fraccaroli, Giovacchino Forzano, Giovanni Cenzato e Giuseppe Adami, la cui "Felicita Colombo" (1935) segna il ritorno dell'attrice al vernacolo milanese e alla caratterizzazione.

Dopo un periodo dedicato all'attività cinematografica — dove si cimenta per lo più negli stessi ruoli portati al successo in teatro — la Galli torna a calcare le scene nel secondo dopoguerra, apparendo in riviste e commedie in cui dà vita a personaggi di delicata comicità. Come attrice cinematografica ha interpretato diversi film.

Dina Galli muore a Roma il 4 marzo 1951: la sua scomparsa coincide in parte con la fine di un teatro leggero e disimpegnato, fondato sui meccanismi della 'pièce bien-faite', di cui la «stralunata comicità» dell'attrice (tale la definizione del critico Simoni) è stata una delle espressioni più alte.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:29

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