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Introduzione

Al secolo Margherita Lotti, monaca agostiniana nella regione di Cascia, fu proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900. Figlia unica di Antonio Lotti e Amata Ferri, descritti come persone molto religiose e "pacieri di Cristo" nelle lotte politiche e familiari tra guelfi e ghibellini. Le insegnarono a leggere e a scrivere.

Le agiografie la descrivono come una ragazza mite che assecondava i desideri dei genitori. Affascinata dalla famiglia Agostiniana, Rita desiderava farsi suora ma per volere dei suoi genitori si sposò all'età di sedici anni con Paolo Mancini (detto anche Paolo di Ferdinando), ufficiale comandante la guarnigione di Collegiacone. Ebbero due figli forse gemelli: Giangiacomo Antonio e Paolo Maria. Rita si dedicò instancabilmente alla sua famiglia creando le premesse per la conversione di suo marito. Infatti riavvicinò il suo sposo alla fede ed educò i suoi figli alla religione. Proprio quando l'unione matrimoniale che durò circa diciotto anni, sembrava andare bene, Paolo Mancini fu ucciso.

Rita, credente fino in fondo, perdona gli assassini ma si angoscia quando capisce che i suoi figli prendono la strada della vendetta. Si affida allora alla preghiera, auspicando addirittura la loro morte fisica piuttosto che vederli responsabili di atti di violenza e quindi alla morte dell'anima. Poco tempo dopo i due ragazzi si ammalano contemporaneamente e muoiono. Per tre volte chiede inutilmente di entrare presso il monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia.

Il suo stato vedovile e forse anche le implicazioni dell'omicidio del marito potrebbero averle ostacolato l'ingresso in monastero. Qui però vi entra dopo aver pacificato gli animi e riconciliato la famiglia di suo marito e quella dell'assassino, e vi resta per quaranta anni.
In calendario il 22 maggio.

Immagine tratta da www.santiebeati.it

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:37

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