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Introduzione

Simone de Beauvoir, ha scritto che Cristina da Pizzano è una delle poche donne che nei secoli del Medioevo ha avuto qualcosa da dire e soprattutto ha potuto dirlo esprimendo il suo punto di vista su molti argomenti, dalla pace alla cavalleria, ed anche sul ruolo della donna e su quanto era necessario per migliorarne la condizione.

Figura fuori dal comune, la cui matrice è totalmente italiana anzi emiliana (Pizzano è nel Bolognese), Cristina deve la sua straordinarietà al padre, maestro dello Studio, vale a dire dell’Università di Bologna. Fu infatti lui ad istruirla, cosa che all’epoca non si usava fare, così che, rimasta vedova, poté guadagnarsi la vita scrivendo poesie e trattati graditi in ambiente cortese. Arrivò a conquistarsi fama internazionale ma dopo la sua morte è stata dimenticata o quasi. Coraggiosa e insieme avveduta, visse nei calamitosi tempi della Guerra dei Cento Anni riuscendo a fare lo slalom fra i potenti in lotta fra loro. Questi ultimi apprezzavano le sue opere spesso miniate nelle quali Cristina era rappresentata con indosso lo stesso abito severo, l’usuale “divisa” della prima intellettuale di professione che ne rafforzava l’identità rendendola facilmente riconoscibile.

Dialogò con i più importanti intellettuali del suo tempo e prese la parola per contrastare la diffusa misoginia. Si mosse sempre con prudenza e misura ma anche con sagacia e decisione in difesa della pace, per educare ai valori e per indurre al riconoscimento della dignità delle donne. In difesa di queste ultime concepì un’ideale città (La città delle dame, 1404-5) entro le cui mura immaginò che trovassero rifugio donne di valore, della sua epoca e non. In questo testo sono espressi concetti e temi ancora oggi proponibili e per i quali ancora si deve lottare. Il riferimento è in particolare ai diritti delle donne da difendere senza tregua.

Nata a Venezia, vissuta a Bologna nei primi anni della sua vita e trasferitasi poi con la famiglia in Francia dove è conosciuta come Christine de Pizan, ha molto da insegnare, con le sue opere e con la sua stessa storia.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:37

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