Si parla di femicidio per indicare la forma più estrema di violenza contro le donne, per distinguerla ma al contempo metterla in relazione col femminicidio, ossia la violenza contro le donne in tutte le sue forme, mirante ad annientarne la soggettività sul piano psicologico, simbolico, economico e sociale, che solitamente precede e può condurre al femicidio. Dal 2011 la Regione promuove la pubblicazione di un Report sul fenomeno curato dal gruppo di studio della Casa delle donne di Bologna, lavoro che si basa sui casi riportati dalla stampa nazionale e locale e, a oggi, è una delle fonti esclusive di conoscenza e analisi del fenomeno.

I dati raccolti riguardano la provenienza di vittima e autore, il luogo del femicidio, l’area e la regione in cui esso avviene, le modalità di uccisione della donna, la relazione tra la vittima e l’autore, ed il “movente” indicato dalla fonte, che spesso svela situazioni di violenza subite da tempo dalla donna. Alcuni focus, in ciascun report, sono dedicati a determinate situazioni, come alle persone “terze”, soprattutto figlie e figli, coinvolte nei femicidi, ai tentati femicidi, alle uccisioni di sex workers, ai lesbicidi, femicidi causati, oltre che da ragioni di genere, da lesbofobia.

Il report, in ogni edizione, si chiude con una breve ricostruzione di ogni evento e l’elenco dei nomi delle donne vittime di femicidio.