Agnesi Maria Gaetana

Studiosa Milano, 16.05.1718 / Milano, 09.01.1799

Contrariamente a quanto è stato scritto, il padre Pietro non era professore di matematica a Bologna, bensì un rappresentante di quella ricca borghesia milanese che in quegli anni esercitava un generoso mecenatismo per arti, scienza e poesia, promuovendo salotti di intellettuali italiani e stranieri.

Palazzo Agnesi ospitava parecchi esponenti dell’illuminismo cattolico lombardo legati al movimento di riforma portato avanti da Antonio Ludovico Muratori e appoggiato da papa Benedetto XIV. Impegnati in una campagna per un nuovo rigore morale e per la partecipazione attiva dei fedeli alla società civile, questi ecclesiastici si proponevano di armonizzare ragione e fede anche attraverso l’introduzione delle nuove teorie scientifiche, come il sistema newtoniano e il calcolo infinitesimale. La giovane Maria Gaetana si forma in questo ambiente e prosegue la sua educazione con i migliori istitutori privati, leggendo gli autori classici e testi di filosofia, etica e fisica. Nel 1738 pubblica una raccolta di 191 Propositiones philosophicae, dove il sapere fisico-matematico gioca un ruolo di tutto rilievo delle ricerche filosofiche intraprese fino ad allora.

Nel 1739 manifesta la volontà di prendere i voti ma, di fronte alle resistenze paterne, acconsente al compromesso di vivere un’esistenza ritirata senza entrare in convento e di prestare assistenza presso il reparto femminile dell’Ospedale Maggiore di Milano. Nel 1740 incontra il monaco Ramiro Rampinelli, docente di matematica a Padova e sotto la sua guida affronta i lavori dei più affermati teorici del tempo ed entra in contatto con i matematici italiani che si occupano del calcolo infinitesimale.

Nel 1748 pubblica, con intento divulgativo e didattico, le Instituzioni analitiche per uso della gioventù italiana, due volumi scritti in lingua italiana con stile semplice e chiaro, in rottura con la tradizione manualistica dell’epoca in latino. Nello stesso anno viene aggregata all’Accademia delle Scienze di Bologna. Papa Benedetto XIV nel 1750 le fa assegnare l’incarico di lettrice onoraria di matematica all’Università di Bologna, che accetta ma non svolgerà mai.

Nel 1752, alla morte del padre, abbandona l’attività scientifica per dedicarsi esclusivamente alle opere caritatevoli e al raccoglimento spirituale. Su richiesta dell’arcivescovo di Milano, cardinale Pozzobonelli, assume nel 1771 la direzione del reparto femminile del Pio Albergo Trivulzio. Il suo impegno si manifesta anche nell’incarico di consigliera di materie teologiche dello stesso arcivescovo, che nel 1768 la nomina “priora della dottrina cristiana”.

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