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Introduzione

Cresce in una famiglia di antifascisti, assimilandone fino in fondo i principi. Da giovanissima va a servizio presso una facoltosa famiglia bolognese. Con il fascismo ancora imperante, non aveva esitato a polemizzare pubblicamente con un gerarca del suo paese di origine; ciò le valse venti giorni di carcere. Fece parte del primo gruppo di partigiani formatosi a Monterenzio, che in seguito confluirà nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi e nella 62ª brigata Camicie rosse Garibaldi.

Alla fine del marzo 1944, insieme al suo compagno Egon Brass lasciò Savazza per prendere contatti con i dirigenti della lotta di liberazione. Appena giunta a Bologna, alle due Torri, fu catturata in seguito ad una spiata. Torturata in San Giovanni in Monte, venne fucilata l'1 aprile 1944 dietro le mura della Certosa di Bologna insieme con Egon Brass, Attilio Diolaiti, Enrico Foscardi, Ferdinando Grilli e Ettore Zaniboni.

Fu la prima donna ad essere fucilata a Bologna dai fascisti.

Ultimo aggiornamento: 23-03-2024, 16:37